LIBRI

La conoscenza del vino non si conclude con l’assaggio
ma segue lo studio delle fonti e dei vissuti.
Le ricerche condotte prima, durante e dopo l’approdo al vino.


Vinokrazia.
Estetica del gusto e dell’impostura

Tutto ciò che non cambia, che non è moda, è verità. Piaceri e socialità raccontano il volto pubblico del vino, la sua vanità come avventura della forma che si propaga. Per derubare la sete o essere deposto come concetto, il vino assorbe il portato veritativo che una sola estetica del gusto non riesce a riassumere. Se con il vino è la questione della verità a farsi minacciosa, è dovere del vinokrate svelare l’inganno di tanti sogni andati in frantumi. In questa pratica sorta per inganno e astuzia, è chiamato a sostenere la necessità del gusto, l’ironia perversa della sua mercificazione, la complicità ammaliante della favola che incalza il bevitore con una forma di fascinazione irresistibile. Ma solo un assioma resterà saldamente issato sull’altare delle sue convinzioni. Che il vino è verità.

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Per il vino ci vorrebbe una parola non fatta per parlare, una parola muta esercitata per unire ma piena di silenzi. […] L’esperienza del vino si traduce troppo spesso in un accordo partecipato, in una sintesi che vive di riflessi, di consensi e linguaggi codificati, di assonanze e conferme pacificanti. Dall’emozione del vino si passa all’assenso, all’opinione allineata e statica. È la vendetta contro l’unanimità la sola rivalsa permessa al degustatore autentico.

Pubblicato da Armillaria
Maggio 2020 – pp. 154 isbn 9788899554378
Brossura con alette – € 12,00
Ebook – € 4,99


Trattato sui vini
di Arnaldo da Villanova

Il Trattato sui vini di Arnaldo da Villanova è anzitutto una sfida. Difficile immaginare che l’esperienza del vino si possa risolvere nell’incontro tra la particella minuta e gli scandali imprevedibili della perdita di controllo. La verità armonica abbraccia gli universi che Dioniso incredibilmente seduce e ammaestra. Presunto autore e naturalista, Arnaldo da Villanova (ca. 1240-1313) è un compilatore attento, che si muove in un amalgama prezioso di saperi, tra alchimia e teologia, scienza medica e credenza popolare. Con occhio clinico svela in parte ciò che gli antichi osavano riferire alla forza occulta e imprendibile della divinità. Oggi come sempre, degustare un buon vino significa anzitutto conoscere: anche questa insolita conoscenza, fatta di ricette e tecnicismi, intermezzi e resoconti, allerta il palato di chiunque pretenda di bere e, ugualmente, sognare.

Le ricette che proponiamo devono essere osservate a regola d’arte. Bisogna iniziare con la scelta del mosto di vino bianco proveniente da un buon terreno. Incorporiamo poi gli ingredienti secondo precise proporzioni note grazie al sapere medico. Procediamo sigillando in un vaso di buon legno, come altri vini, dove svilupperà e migliorerà secondo natura, cosa chiara per esperienza. Infatti, gli ingredienti incorporati nel mosto perdono per una naturale ebollizione le loro caratteristiche, per entrare a far parte del mosto stesso.

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Pubblicato da Armillaria
Ottobre 2015 – pp. 156 isbn 9788899554019
Brossura con alette – € 12,00
Ebook – € 4,99
Recensioni 
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Sulla Provincia di Como
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Su Lankelot
Segnalazione su Vit.En


Sulla fermentazione

di Tommaso Campailla

Nel solco di una filosofia ‘naturale ed elementare’, ampiamente tentata nell’Adamo (1710), l’isolamento di un intellettuale come Tommaso Campailla (1668-1740) è presto ridimensionato da appassionate riflessioni e scoperte. La curiosità adamitica origina una sperimentazione ‘geometrica’ poi riversata in una congerie di ricerche di ordine biologico, chimico, fisiologico, astronomico, tutte apparentate con quel processo di fermentazione che compare tra gli scritti aggiunti a rifinitura delle ‘astruse’ teorie filosofiche che attraversano tutto il trattato. Un Lucrezio moderno, esploratore incantato dall’indomabile meccanismo della natura che, senza mai varcare i confini della città di Modica, sarà comunque noto all’Accademia della Regia Società di Londra grazie a un carteggio con il filosofo G. Berkeley.

Il sistema della luce, la formazione de’ pianeti e loro liberazione in mezzo all’Etere, la generazione del Nitro, la Virtù lapidifica, la forza attrattiva della calamita, la cagion de’ Vulcani e de’ Tremuoti, il Calofaro o Vortice del Mar di Messina, il reciproco congiungimento delle Gocciole de’ liquidi omogenei e il rifugirsi delle eterogenee […].

A cura di Aldo Gerbino
Dispetto di Andrea Ballarini
Testo originale con due lettere di G. Berkeley a cura di M. Della Serra

Pubblicato da Armillaria
novembre 2016 – pp. 124 -isbn 9788899554118
Brossura 12×16.5 – € 12,00
Ebook – € 4,99


Barbalogia

di Valeriano Vannetti

Non solo moda, ma un modo d’essere. Un vezzo per alcuni, uno slancio di gusto o d’abito, ma anche un atto di fiducia in colui che se ne prende cura, che maneggia la vita a distanza ravvicinata. Oggi collocata nel dominio estetico ed elemento di tendenza, nel 1759 la barba è il presupposto teorico per un appropriato ragionamento. È il tentativo, insieme erudito e stravagante, di un intellettuale roveretano che sceglie un’esplorazione accurata per disseminare relativismi culturali in un’attenta collazione di fonti. Emblema del preilluminismo italiano, la Barbalogia definisce alla perfezione i risvolti dell’otium più ammodernato e assicura unitamente una polifonia di scenari e contaminazioni, tutti insaporiti da credenze e affabulazioni, abitudini e repertori sofisticati, usanze condivise e interdetti.

Curioso Leggitore, se tu se’ una fina barba, non hai bisogno, che alcun ti dica, che le opere non sono come era la manna degli Ebrei nel deserto, che garbava a ogni palato; e però come intendente, accorto, discreto, e cortese, compatirai anco questa Barbalogia.

A cura di Manlio Della Serra
Prefazione di C. Oldstone-Moore
Postfazione di Alex Pietrogiacomi
Dispetto di Claudio Marinaccio

Testo originale
novembre 2017 – pp. 188
isbn 9788899554217
Brossura 12×16.5 – € 12,00
Ebook – € 4,99


Storie di birbanti [per tutte le età]

di Wilhelm Busch

Pubblicato nel 1865, Max e Moritz è una storia per tutte le età e, in fondo, per nessuna. Con un incastro di peripezie e scatti dell’immaginazione, è impossibile non rimanere incantati da quel tono vividamente moralistico che presumibilmente chiede, almeno in ultimo, di essere declinato in una serie di contingenze senza autore né appartenenza storica. La logica dell’inseguimento, l’urgenza del contropiede restano i soli modi per poter collocare e comprendere uno tra i più cari e determinanti scenari della cultura e della tradizione tedesca. Un classico della letteratura per bambini e del fumetto che ha saputo allenare e ‘convincere’ intere generazioni di birbanti.

D’altronde, in casi come quelli,/ modo non c’è di star tranquilli./ Infatti per questa infelice storiella/ Böck accusa un dolore di budella.

Traduzione di Manlio Della Serra
Introduzione di Boris Battaglia
Dispetto e illustrazioni originali di Angelo Calvisi

Testo a fronte
novembre 2016 – pp. 112
isbn 9788899554132


Sulla blasfemia

di Riccardo di San Vittore

La parola che vivifica e sublima può anche irreparabilmente offendere. Di fronte a certe offese non c’è scampo, come ben sanno i farisei che accusarono Gesù di possessione per aver agito superando le leggi di natura. L’autore del De spiritu blasphemie risponde così alle richieste incalzanti di un allievo curioso di approfondire l’imperdonabilità dell’accusa rivolta contro lo Spirito. Quale ragione per la gravità di una simile colpa? Qui si mischiano antiche questioni, come la prescienza, la potenza divina e la predeterminazione. Senza incontrare una via risolutiva per il problema proposto, ne scaturiscono riflessioni disorientanti e di acutezza tagliente, capaci di evidenziare una lettura moderata di sicura provenienza agostiniana.

Cura e traduzione
di Manlio Della Serra
Testo a fronte
gennaio 2016 – pp. 96 
isbn 9788899554040

Se qualcuno bestemmia afflitto dal tormento, o ingannato dall’ignoranza, come negare che costui resti più scusabile che se bestemmiasse guidato unicamente dalla cattiveria? La malvagità, e quindi la blasfemia, è il peggiore di tutti i peccati. Quando qualcuno si compiace nel vituperare Dio e se ne gloria, è così scellerato che la cattiveria cresce a dismisura. Che cos’è la blasfemia se non una forma di vituperio verso Dio? A questo arriva colui che è afflitto dalla malattia e che desidera molto. Cos’altro sarebbe la bestemmia contro lo Spirito se non il sentimento e il desiderio di vituperare il divino?


La caparra dell’anima

di Ugo di San Vittore

Capolavoro della letteratura teologica, il De arrha animae è un manuale “ad uso interno”, dal marcato sapore agostiniano e con innumerevoli risvolti concettuali da leggere in filigrana. Pietà austera, passione e conforto guidano un resoconto sulle sorti dell’anima inquinata da troppe cadute e ignara della caparra avuta in dono dallo sposo celeste. Ad attenderla, non più le vane promesse, ma la certezza di un’elezione che la pretende creatura privilegiata assieme ad altre. Non la sola, non l’unica. Ma ugualmente la prescelta, in cui possano rispecchiarsi la gratuità del dono e la sua conferma definitiva. Per Ugo, un amore segreto, sussurrato tra confidenti e, in fondo, possibile a tutti. Un invito a considerare l’amore condiviso come irresistibilmente privato e assoluto.

Cura e traduzione
di Manlio Della Serra
Testo a fronte
III ediz. aggiornata marzo 2017 – pp. 158 
isbn 9788899554002

Questo amore è unico e tuttavia non è privato, solo e non solitario, partecipato e non ripartito, comune e singolo, singolo di tutti e tutto dei singoli; non decresce per partecipazione, né viene meno per l’uso, né invecchia per il tempo, antico e nuovo, desiderabile per affetto, dolce per esperienza, eterno per il frutto, pieno per la gioia, ristora e sazia, mai generando fastidio.